In siciliano il cortile si dice “CURTIGGHIU” e da qui il modo di dire “FARI CURTIGGHIU” cioè fare chiacchiere o sparlare.
Ecco, era questo, un tempo, il cortile. Un luogo di incontro, di chiacchiere, di racconti, di storie, di giochi di bimbi, di vite, di anime.
La mostra di arte in cortile: un modo per farlo ritornare a parlare e questa volta la voce l’abbiamo data noi!
La Curatrice Dafne Crocella ha scritto:
“Il Cortile entra in relazione con le opere di Daniela Bellofiore raccontandosi a sua volta: accoglie il passaggio, l’entrata, l’uscita, il ritorno. Osserva immobile panni stesi e pozzanghere, il susseguirsi delle stagioni, i bambini che si trasformano in anziani, la vita in costante e perpetuo movimento.
Le opere esposte nel Cortile ci raccontano la pressante e vitale necessità di restare disponibili alla trasformazione, aperti ai cambiamenti, in contatto tra mondi, perché siamo immortali solo nell’impermanenza.
Artista polimaterica, Daniela Bellofiore muove la sua ricerca creativa a partire da una ricerca materica di oggetti: tra scarti di vissuti di amici e parenti, reperti abbandonati vicino ai cassonetti, utensili domestici… ogni cosa è portatrice di una storia legata al passato e, al tempo stesso, racchiude racconti futuri.
Allo sguardo dell’artista è quindi affidato il compito di scegliere, selezionare, giustapporre, partendo da ciò che resta di un vissuto. E’ un lavoro di rielaborazione che procede attraverso sperimentazioni, accostando materiali, scomponendo e raccogliendo suggestioni dalle sue forme, scommettendo su nuove sinergie, portando movimento e vita in ciò che era destinato alla stasi.
Le azioni di recupero diventano simboli di ritorni vivi, di scelta di lasciarsi trasformare dai vissuti e dagli incontri, per tornare a essere, diversamente. ”