Ho portato un non-nudo.
Un non-femminilità.
Un non-dipinto.
Ma l’eros al maschile!

Andros di Daniela BellofioreIl 30 novembre 2013 ad una Mostra collettiva, il cui tema era l’Eros, presso la Galleria Il Trittico Art Museum a piazza dei Satiri, Roma.

Nello storia troppe volte, quando si parlava, scriveva, dipingeva e cantava sull’eros era la donna ad esserne oggetto. Spesso ,appunto, accade che sia la bellezza della donna soltanto ad essere capace d’essere tradotta in arte. Sembra addirittura che il germe dell’eros risieda esclusivamente in qualcosa di figurativamente erotico. Io credo, invece ,che l’Eros sia qualcosa di più. Dall’interno della cornice, proprio come dall’interno del nostro corpo, è il fuoco dei  nostri sensi a mostrarsi. Non credo necessaria la nudità, la visione di un corpo. L’Eros per me si trova ad un livello nettamente superiore, al di là di ciò che è carnale.O meglio si giunge allo sfogo dei sensi perchè la mente dice di farlo, non il corpo. L’eros è ancora  fra le parole che fanno battere il cuore. è in quei momenti che ti tolgono il fiato. E’ lì che dalla mente, passando per il cuore, arriva al corpo l’istinto irrefrenabile di dare sfogo all’eros che risiede al nostro interno. Quando fai l’amore mezzo vestito perchè non è umanamente possibile trovare il tempo di slegare dolcemente i nodi delle scarpe. quando baceresti la persona accanto a te perchè i suoi occhi sbrillucicano guardandoti. Quando ti senti al sicuro fra le braccia della persona che ami. Sicuramente questa è una visione delicata e dolce dell’erotico, sembra quasi la traduzione letteraria dal greco all’italiano del significato stesso del termine.